La chirurgia delle paratiroidi consiste nell’asportazione di una o più ghiandole paratiroidee (paratiroidectomia). Queste ghiandole, situate nel collo vicino alla tiroide, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio del calcio nel corpo. L'intervento chirurgico può essere raccomandato per correggere alterazioni delle funzioni delle paratiroidi, come l'iperparatiroidismo.

Cosa Sono le Ghiandole Paratiroidi

Le paratiroidi sono quattro piccole ghiandole endocrine, generalmente grandi quanto un chicco di riso, posizionate dietro o accanto alla tiroide nel collo. La loro funzione principale è regolare i livelli di calcio nel sangue attraverso la produzione dell'ormone paratiroideo (PTH). Il PTH controlla l'assorbimento di calcio dall'intestino, la sua escrezione renale e il rilascio di calcio dalle ossa, contribuendo a mantenere la giusta concentrazione di calcio nel corpo.

Condizioni Trattate

La chirurgia paratiroidea è spesso raccomandata per trattare le seguenti condizioni:

Iperparatiroidismo Primitivo: è la terza patologia endocrina più frequente, dopo il diabete e le patologie della tiroide. E’ una condizione in cui una o più ghiandole paratiroidi diventano iperattive, producendo un eccesso di ormone paratiroideo (PTH). Questo può portare a livelli elevati di calcio nel sangue (ipercalcemia), causando affaticamento, debolezza muscolare, problemi ossei, renali ed altri sintomi. L’iperparatiroidismo primitivo nella maggior parte dei casi è causato da condizioni benigne come adenomi e iperplasia oppure molto raramente dal cancro delle paratiroidi.

Iperparatiroidismo secondario: si sviluppa come risultato di un'altra condizione medica, più spesso l’insufficienza renale cronica. L'ormone paratiroideo è elevato come risposta a bassi livelli di calcio e vitamina D. Spesso questo può essere trattato senza intervento chirurgico alle paratiroidi. Se i sintomi persistono dopo il trattamento medico, potrebbe essere consigliata la paratiroidectomia.

 

Indagini Pre-operatorie

Prima dell'intervento chirurgico, è essenziale eseguire una serie di indagini diagnostiche. Queste includono esami del sangue per valutare i livelli di calcio, fosforo, vitamina D e ormone paratiroideo (PTH), nonché imaging come ecografia del collo, scintigrafia paratiroidea o la PET colina per localizzare l'eventuale  ghiandola anomala.

 

Approccio Chirurgico

  • Paratiroidectomia tradizionale: L' intervento viene eseguito in anestesia generale, tramite un’incisione trasversale sul versante anteriore del collo. Il chirurgo individua la ghiandola paratiroidea affetta e la rimuove con la massima precisione per ripristinare l'equilibrio ormonale e il metabolismo del calcio nel corpo. Durante l’intervento si procede al dosaggio intraoperatorio dell’ormone tramite prelievo ematico per verificare la buona riuscita della procedura.

  • Chirurgia Mininvasiva (MIVAP): La chirurgia mininvasiva può essere utilizzata in casi selezionati per ridurre le dimensioni dell’incisione e accelerare il recupero.

Complicanze

La paratiroidectomia è una procedura generalmente sicura, ma come tutti gli interventi chirurgici può comportare alcune rare complicanze, tra cui:

-Sanguinamento o infezione della ferita chirurgica

-Danni ai nervi della voce

-Ipocalcemia: la rimozione delle ghiandole paratiroidee può causare l’abbassamento del livello di calcio nel sangue, richiedendo una supplementazione.

-Iperparatiroidismo persistente/recidivo

Recupero post operatorio

Dopo l'intervento chirurgico, il paziente verrà monitorato attentamente nel periodo postoperatorio. Il tempo di recupero varia da persona a persona, ma nella maggior parte dei casi la degenza è di 1 o 2 notti ed è possibile tornare alle normali attività lavorative entro 1-2 settimane dall’intervento chirurgico.

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